Sardegna esoterica by Gianmichele Lisai

autore:Gianmichele Lisai
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
ISBN: 9788854159099
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2013-10-29T23:00:00+00:00

Sigismondo Arquer, il grande “eretico sardo” bruciato vivo

Sigismondo Arquer, nato a Cagliari nel 1530, era figlio di un personaggio scomodo per la Chiesa: l’avvocato fiscale Giovanni Antonio Arquer, che aveva lavorato a stretto contatto con il viceré Antonio di Cardona al fine di arginare il potere dell’alto clero sardo. Proprio su forte spinta del padre, il giovane Sigismondo a soli diciassette anni possedeva già due lauree: la prima in diritto civile e canonico, ottenuta presso l’università di Pisa, la seconda in teologia, ottenuta presso l’ateneo di Siena. Fu probabilmente l’intellettuale più illustre del suo tempo e, sebbene la sua figura sia emersa solo di recente, è stato certamente uno degli umanisti più importanti nella storia dell’isola.

Presa la seconda laurea, divenne avvocato del fisco a Cagliari, ma dopo appena un anno dovette lasciare la Sardegna e presentarsi presso la corte di Carlo V, per difendere il proprio padre da un’accusa che, in caso di condanna, sarebbe valsa la confisca dei beni di famiglia. Era il 1548, un anno che si sarebbe dimostrato molto difficile ma anche produttivo per il giovane cagliaritano. Nel corso di un viaggio verso la Germania, infatti, mentre attraversava le Alpi, si ammalò, e fu costretto a una sosta. Trovò dapprima ospitalità presso Konrad Pellikan, un ex frate francescano convertito al luteranesimo che in seguito gli trovò una sistemazione a Basilea, dove Sigismondo ebbe l’onore di conoscere personalmente Sebastian Münster, celebre cultore di studi orientali e cosmografia che aveva abbracciato la dottrina luterana (due frequentazioni eretiche che sarebbero costate care all’umanista sardo), di cui Arquer divenne amico e collaboratore.

Il geografo gli chiese infatti di scrivere una monografia sulla Sardegna, da inserire nella sua grande opera, la Cosmografia. L’intellettuale sardo accettò e nacque così il testo Sardiniae brevis historia et descriptio, che conteneva, oltre alla descrizione dell’isola, una mappa topografica della Sardegna, la riproduzione di un muflone e un disegno della città di Cagliari.

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